Coronavirus in Italia, esiste il rischio di una seconda ondata? L’emergenza potrebbe durare più del previsto. Riflettori puntati sulla Cina.
L’emergenza coronavirus in Italia potrebbe durare più del previsto se dovesse concretizzarsi il rischio della cosiddetta seconda ondata. Molti ipotizzano che alla fine di questa fase emergenziale, con il progressivo ritorno alla normalità, possa registrarsi una nuova ondata di contagi.
Emergenza coronavirus in Italia: esiste il rischio di una seconda ondata?
Il fattore principale che alimenta il timore della seconda ondata è il fatto che al momento manca ancora un vaccino. Non ci sono quindi armi preventive che possano mettere al sicuro le persone che ancora non hanno contratto il virus.
In tal senso un esempio concreto sarà rappresentato dalla Cina. Si tratta del primo paese ad aver affrontato l’emergenza sanitaria e del primo paese ad aver superato la crisi. La Cina sta lentamente tornando alla normalità. L’analisi dei dati e della curva dei contagi è di fondamentale importanza per capire quali misure adottare.
Quando verranno meno le restrizioni il virus potrebbe tornare a ‘circolare’
Il rischio principale è che superata la prima fase della crisi e allentate le misure restrittive, gli asintomatici possano tornare a diffondere il virus fino a creare un nuovo focolaio. Per essere certi di prevenire il rischio si dovrebbero fare test a tutti gli italiani. Una soluzione ovviamente solo teorica che non può essere applicata.
Il problema inoltre potrebbe amplificarsi quando cadranno nuovamente le frontiere internazionali. Quando riprenderà la libera e incontrollata circolazione delle persone fisiche nuovi casi di contagio potrebbero arrivare dai paesi in cui il coronavirus si è diffuso in ritardo.
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